Usi finali dell’energia in U.E e trend di evoluzione al 2050 -1 puntata

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UNITED NATIONS - CLIMATE CHANGE CONFERENCE

di Lorenzo LEONCINI
Dipartimento di Ingegneria Industriale, Università di Firenze
rIASSUNtO
La strategia dell’Unione Europea in ambito clima-energia ha come obiettivi principali la riduzione della dipendenza energetica dall’importazione estera e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, al fine di garantire la sicurezza di approvvigionamento sul medio e lungo termine e di adempiere gli impegni presi a livello internazionale, sia in riferimento al Kyoto Protocol, sia in riferimento all’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). La riduzione della domanda finale di energia costituisce, assieme al fuel-switching da fonti fossili a fonti rinnovabili, uno dei principali strumenti a disposizione dell’Unione Europea per influire sul mercato globale dell’energia e per garantire la sicurezza di approvvigionamento sul medio e lungo termine.
L’articolo presenta l’analisi degli usi finali di energia in Unione Europea, in una visione trasversale ai tre macrosettori edifici, industria e trasporti, basata su dati statistici da fonte Eurostat e Odyssee. Il settore degli edifici è considerato nelle componenti distinte di residenziale e terziario, e analizzato sia dal punto di vista degli usi finali serviti, sia dal punto di vista dei vettori energetici utilizzati per servirli. A complemento dell’analisi, l’articolo presenta i trend di evoluzione al 2050, con particolare riferimento alle strategie di decarbonizzazione e al più ampio contesto “Low Carbon Economy 2050”.
ABStrACt
The European strategy in the climate and energy field has as main targets the reduction of energy dependence and the greenhouse gases emissions cut. Aim of the strategy is to ensure the supply security in the medium and long term and to fulfill the commitments taken at the international level, in compliance both to the Kyoto Protocol and to the United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). The reduction of the final energy demand is one of the main lever available to the European Union in order to influence the global energy market and to ensure the supply security in the medium and long term. Another main lever is the fuel-switching from fossil fuels to renewable energy sources. The paper presents the energy end-uses analysis in the European Union, through an overview of the three macro-sectors: buildings, industry and transport. The analysis is based on statistical data collected from Eurostat and Odyssee. The building sector is considered splitting the residential and tertiary sub-sectors, and analyzed both in terms of fueled end-uses and in terms of fueling energy carriers. To complete the analysis, the paper presents the energy trends in 2050, bridging to the low carbon strategies and to the wider concept of “Low Carbon Economy 2050”.

INtrOdUzIONE
La strategia dell’Unione Europea in ambito climaenergia [1] ha come obiettivi principali la riduzione della dipendenza energetica dall’importazione estera e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, al fine di garantire la sicurezza di approvvigionamento sul medio e lungo termine e di adempiere gli impegni assunti a livello internazionale, sia in riferimento al Kyoto Protocol [2], sia in riferimento all’United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) [3]. La riduzione della domanda finale di energia costituisce, assieme al fuel-switching da fonti fossili a fonti rinnovabili, uno dei principali strumenti a disposizione dell’Unione Europea per influire sul mercato globale dell’energia e per garantire la sicurezza di approvvigionamento sul medio e lungo termine.
La riduzione della domanda finale di energia è funzionale al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione Europea si è posta al 2020 con la strategia “20-20-20” [4]: riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto al livello al 1990; copertura del 20% del consumo finale lordo di energia tramite fonti rinnovabili; aumento del 20% dell’efficienza energetica.
Secondo il report “Energy 2020 – A strategy for competitive, sustainable and secure energy” [5] l’efficienza energetica costituisce l’elemento centrale della strategia europea al 2020, finalizzata a disaccoppiare la domanda di energia dalla crescita economica. Il report “Action plan for energy efficiency: realising the potential” [6] evidenzia il rilevante margine di efficienza energetica economicamente conveniente potenzialmente disponibile. Il raggiungimento di obbiettivi di efficienza energetica sotto la condizione di parallela efficienza economica costituisce una delle tematiche di maggior rilevo, trasversale all’azione comunitaria in ambito clima-energia. Scopo del presente lavoro è analizzare la configurazione degli usi finali di energia in Unione Europea nell’assetto attuale e secondo le linee di tendenza previste al 2050, applicando un criterio macrosettoriale basato su dati statistici e report pubblicati dalla Commissione Europea. L’analisi è svolta focalizzando l’attenzione sul settore degli edifici, e evidenziando in particolare il ruolo delle fonti rinnovabili.
1 – USI fINALI dELL’ENErgIA IN EU-28
Secondo i dati Eurostat [7] disponibili al 30 luglio 2015, riferiti all’anno 2013, gli usi finali di energia complessivi nel settore civile costituiscono il 40,6% degli usi finali di energia complessivi dell’Unione Europea. La quota complementare è suddivisa tra settore dell’industria e settore dei trasporti, rispettivamente 25,1% e 31,6%, e settore agricoltura/foreste (marginale). Durante il periodo 1990-2013 si rileva una tendenza in decrescita per industria e in crescita sia per civile che per trasporti, come mostrato in Figura 1. Il quantitativo di energia complessivamente consumato si è mantenuto stabile sul periodo considerato.

Secondo gli stessi dati gli usi finali di energia elettrica nel settore civile costituiscono il 61,6% degli usi finali di energia elettrici dell’Unione Europea. La quota complementare è suddivisa tra settore dell’industria e settore dei trasporti, rispettivamente 36,0% e 2,3%. Durante il periodo 2000-2013 la ripartizione per settore si è mantenuta stabile. Si rileva un aumento del quantitativo di energia complessivamente consumato, come mostrato in Figura 2.

Per il settore civile l’aumento degli usi complessivi 2000-2013 è dovuto per oltre la metà all’aumento degli usi elettrici. La quota alimentata da fonte rinnovabile, Figura 3, è modesta.

1.1 – Usi finali dell’energia nel settore civile Conformemente all’impostazione del progetto di ricerca “Odyssee”, [8] relativo agli indicatori di efficienza energetica in Unione Europea, abbiamo svolto l’analisi del settore civile distinguendo tra settore residenziale e settore dei servizi. Secondo i dati Odyssee al 2012 il settore residenziale costituisce il 74% della superficie edilizia, di cui il 66% di tipologia individuale e il 34% di tipologia a blocchi di appartamenti, e il settore dei servizi il 26%. Il valore medio europeo di fabbisogno energetico nel settore dei servizi, 286 kWh/m2anno, è più elevato rispetto a quello nel settore residenziale, 185 kWh/m2anno.
La suddivisione per vettore degli usi finali di energia complessivi, Figura 4, mostra che nel settore residenziale il gas è il vettore principale, e il vettore elettrico è successivo, entrambi in aumento rispetto ai livelli al 1990. A fronte di una stabilità delle quote coperte da teleriscaldamento e biomasse, nel periodo 1990-2012 si rileva un effetto di fuel-switching da combustibili fossili verso il vettore elettrico, e da carbone e petrolio verso il gas.
gia complessivi, Figura 5, mostra che nel settore dei servizi il vettore elettrico è il vettore principale, e il gas è successivo, entrambi in aumento rispetto ai livelli al 1990. A fronte di una stabilità delle quote coperte da teleriscaldamento e biomasse, nel periodo 1990-2012 si rileva un effetto di fuel-switching da combustibili fossili verso il vettore elettrico, e da carbone e petrolio verso il gas.

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