Living box, sistema abitativo prefabbricato in legno – 1 puntata

0
4527

di Salvatore GARZANITI – Stefano BERTAGNI – Lorenzo LEONCINI
RIASSUNTO
Il tipo edilizio delle abitazioni temporanee rappresenta un campo di ricerca e di applicazione progettuale molto vitale (e non solo recentemente). Da un lato perché sempre più stringenti si fanno le richieste di soluzioni abitative temporanee a causa di fenomeni migratori, di eventi sociopolitici e di calamità naturali: una tendenza in sicura crescita dato che una parte del mondo dovrà farsi carico dell’altra che vive ancora con soluzioni abitative incongrue oltre che indegne. Dall’altro, con un’ottica di cultura del progetto, perché lo studio del modulo abitativo rappresenta la distillazione di quelle regole che si vorrebbero poi generalizzare al costruito diffuso. In questo lavoro si è inteso proporre una soluzione che partisse dalla interdisciplinarietà del progetto quale punto caratterizzante il metodo. L’approccio integrato non è di per sé bastevole, ma certo è un buon viatico, per la risoluzione di problemi giocoforza interrelati, quali gli aspetti legati all’architettura, alla struttura e all’energia. Fil rouge del progetto del Living Box è la sostenibilità, declinata nei diversi aspetti che la caratterizzano: dall’efficienza energetica, allo studio di sistemi costruttivi a secco smontabili e completamente riutilizzabili e riciclabili, all’impiego del legno nelle sue varie tecnologie, al comfort abitativo e alla salubrità dei materiali utilizzati. In assenza di target specifici verso cui indirizzare il percorso progettuale, ovvero non conoscendo i fruitori, né la collocazione spaziale e temporale del modulo abitativo, si è ritenuto opportuno mantenere un certo grado di flessibilità formale, costruttiva e funzionale. Obiettivo finale è un sistema abitativo modulare prefabbricato in legno, autonomo sotto il profilo strutturale e impiantistico, spazialmente aggregabile in più unità a formare configurazioni complesse.
ABSTRACT
The flexibility and the fast building of housing systems are becoming a necessity. The traditional living concepts are put in crisis from frequency and intensity of natural disasters, extreme weather events, migrations and urbanization. In this context, the paper’s idea is to define a temporary housing system, based on the integrated design criteria. The multidisciplinary aspects related to the architecture, the structure and the energy are interconnected among them. The result is a prefabricated modular wood-house system, characterized by fast building, functional adaptability and energy efficiency. Leitmotif of the project is the sustainability, applied in the various aspects that characterize it: energy efficiency, building prefabrication (to make easy the components reusability and recyclability), wood use in its various technologies, home comfort and building materials healthiness.
Lacking specific targets towards which address the design path, or not knowing the end-users, nor the placement of the system, it was maintained a flexibility degree, both structural and functional. The ultimate goal was to develop a prefabricated modular wood-house system, structurally and functionally autonomous, and spatially aggregated into several units to form complex configurations. The paper describes the main features of Living Box and the results of its integrated analysis.
KEYWORDS
Modulo abitativo temporaneo, edilizia sostenibile, efficienza energetica, costruzione modulare, edilizia in legno

INTRODUZIONE
L’opportunità di disporre di soluzioni abitative flessibili e di rapida messa in opera viene progressivamente avvertita come necessità all’aumentare di frequenza e intensità di eventi che mettono in crisi i concetti abitativi convenzionali. Calamità naturali, eventi climatici estremi, flussi migratori e spinta verso la metropolizzazione degli spazi costruiti sono fenomeni diffusi su scala globale, cui deve essere fatto fronte in tempi brevi e con interventi reversibili. Interventi cioè in grado di adattarsi in modo continuo alle variazioni dei fenomeni originativi.
Al tempo stesso le esigenze ambientali e più in generale di sviluppo sostenibile implicano che qualunque sia l’orizzonte temporale delle soluzioni abitative, esse vengano implementate secondo criteri di minimo impatto in termini di consumo di materiali e risorse energetiche, emissioni climalteranti dirette e indirette, e più in generale di ciclo di vita [1].
I “Sustainable Buildings” (SB) possono essere considerati come sistemi socio-tecnici complessi [2]. Applicando il criterio “Triple Bottom Line” (TBL), che identifica il concetto di “sostenibilità” nell’integrazione tra tre macroaree: ambiente, economia, società, [3] è possibile interpretare l’idea di soluzione abitativa transitoria nel seguente modo:
1. società: la soluzione abitativa viene concepita specificamente per fare fronte a necessità immediate della popolazione [4];
2. economia: la soluzione abitativa viene impostata su criteri di serializzazione e industrializzazione per limitare gli investimenti di produzione, di trasporto, di montaggio e gli imprevisti di realizzazione;
3. ambiente: la soluzione abitativa viene progettata secondo criteri di efficienza energetica e realizzata con materiali a basso impatto, quasi totalmente smontabili e riciclabili.
In questo contesto nasce l’idea sviluppata nel presente lavoro: definire una soluzione abitativa transitoria [5] inquadrandola tramite i canoni della progettazione integrata, ovvero interconnettendo gli aspetti legati all’architettura, alla struttura e all’energia. Il risultato è un sistema abitativo modulare prefabbricato in legno (Figura 1), caratterizzato da rapidità di assemblaggio, flessibilità funzionale ed efficienza energetica. Il sistema abitativo è stato denominato “Living Box”, ovvero “Scatola per vivere”. Questo nome vuole richiamare da un lato la funzione principale del sistema, che è quella di luogo per abitare, e dall’altro l’assetto di riferimento, che è quello di una scatola di montaggio.
La presente pubblicazione riporta gli esiti di un approfondimento condotto dagli autori a partire da una tesi di laurea, redatta presso l’Università degli Studi di Firenze nel Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile [6].
1 – CONTESTO E INQUADRAMENTO DEL PERCORSO PROGETTUALE
L’analisi preliminare, indispensabile per conoscere il contesto in cui il Living Box si va a inserire, è stata orientata verso lo studio di soluzioni progettuali sia del passato che contemporanee. Queste, quasi sempre concepite secondo criteri di modularità compositiva e costruttiva, si basano
Figura 1 – Render del sistema abitativo progettato
su scale dimensionali riferite a un modulo abitativo unifamiliare autonomo e completo (l’unità abitativa elementare), per poi passare, mediante aggregazione di più moduli, alla configurazione di un organismo edilizio variamente articolato. Da uno studio di settore della produzione industriale attuale è emerso un orientamento verso singoli moduli abitativi, aggregabili in più conformazioni e costruttivamente impostati sul criterio della prefabbricazione a volumi o a superfici. Si riscontra dunque un allineamento tra le tendenze progettuali e l’assetto produttivo dell’industria edilizia.
Lo studio delle fasi di cantierizzazione e montaggio ha evidenziato una maggiore rapidità esecutiva della prefabbricazione a volumi rispetto a quella a superfici. Rapidità esecutiva che pone tuttavia una serie di vincoli in termini di adattabilità e flessibilità dell’organismo edilizio. E’ stata posta attenzione inoltre alle modalità di trasporto degli elementi costitutivi, e in particolare ai limiti dimensionali che ne consentono la movimentabilità e/o lo stoccaggio utilizzando dispositivi standard quali i container. E’ necessario infatti che i vantaggi dati dall’elevato grado di prefabbricazione trovino riscontro non soltanto in ambito di cantiere, ma lungo l’intera filiera produttiva, dallo stabilimento alla collocazione finale.
In assenza di target specifici verso cui indirizzare il percorso progettuale, ovvero non conoscendo i fruitori, né la collocazione spaziale e temporale del modulo abitativo, si è ritenuto opportuno mantenere un certo grado di flessibilità formale, costruttiva e funzionale. Obiettivo finale è stato sviluppare un sistema abitativo modulare prefabbricato in legno, autonomo sotto il profilo strutturale e impiantistico, spazialmente aggregabile in più unità a formare configurazioni complesse.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here