L’ospedale: cure 4.0 da casa

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ospedale 4.0

L’intelligenza artificiale può salvare la vita, in particolare ai malati cronici.

Big data e sensori hi-tech entreranno presto nelle cure di chi soffre di asma e Bpco: dimezzano le visite al pronto soccorso e riducono i ricoveri. La conseguenza sarà una trasformazione, almeno parziale, degli ospedali di oggi, a favore di un sistema di cure 4.0 per l’assistenza a distanza. Dal Portogallo alla Scozia si moltiplicano gli studi clinici che confermano il ruolo dell’intelligenza artificiale per migliorare la salute dei pazienti che soffrono di malattie respiratorie. Gli ospedali cambieranno volto, l’identikit dei reparti di pneumologia del futuro prevede meno posti letto, meno sale d’attesa e più alta tecnologia. Per innovare non serve costruire di più, ma ripensare e riorganizzare gli spazi ospedalieri, attingendo alle innovazioni tecnologiche che già integrano ospedale e domicilio. Il machine learning, ovvero algoritmi che elaborano grande mole di dati clinici e parametri vitali permette di ridurre del 30% i ricoveri e del 50% gli accessi al pronto soccorso e di prevedere l’evoluzione della malattia nell’arco di 5/10 anni. Nell’arco della vita l’aria entra ed esce dai nostri polmoni 3 miliardi di volte, ma per molti i respiri prima o poi diventano affannosi e difficili: succede ai quasi 4 milioni di italiani che soffrono di broncopneumopatia cronico ostruttiva o BPCO, una patologia che è corresponsabile del 55% dei decessi per cause respiratorie ogni anno e che nel 2030 diventerà la terza causa diretta di mortalità. Accanto ai clinici, a segnare la via delle innovazioni che ci cureranno domani anche architetti, bioingegneri, matematici e sociologi.

Si può cambiare il destino dei malati di BPCO, permettendo di seguirli meglio a domicilio e di ridurre ricoveri. Di fatto l’ospedale del futuro sarà praticamente la poltrona di casa. Nel Regno Unito, per esempio, secondo i dati del Digital Health Institute, l’algoritmo BPCO Glasgow and Clyde, è in grado di prevedere il rischio e lanciare l’allarme se le condizioni del malato stanno peggiorando, rendendo possibile una riduzione del 30% dei ricoveri con un risparmio stimato per il sistema britannico di 1,4 miliardi di sterline. In Portogallo, l’Hospitalar Universitario de Coimbra ha messo a punto uno strumento simile, che testato clinicamente ha mostrato di poter ridurre di quasi il 50% gli accessi al pronto soccorso”.

Fonte: http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/04/06/ansa-lospedale-cambia-faccia-arrivano-le-cure-4.0-da-casa_0018ba57-6800-4464-b547-ca66e4ebb0fc.html

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