Usi finali dell’energia in U.E e trend di evoluzione al 2050 -3 puntata

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4 – “ENErgy rOAdmAp 2050”
L’Unione Europea è impegnata a ridurre il livello di emissioni di gas a effetto serra al 2050 del 80-95% rispetto al livello al 1990. La strategia complessiva è presentata nella Comunicazione della Commissione Europea “Roadmap for moving to a competitive lowcarbon economy in 2050” [11]. Gli effetti e le implicazioni per il settore dell’energia, analizzati sotto la condizione di garantire la sicurezza delle forniture energetiche e la competitività, sono descritti nella Comunicazione della Commissione Europea “Energy Roadmap 2050” [12]. Le misure attualmente in atto in relazione agli obiettivi “2020-20” sono ambiziose ma non sufficienti per la decarbonizzazione dell’energia europea, in quanto consentono di raggiungere al 2050 una riduzione del livello di emissioni del 40% rispetto al livello al 1990. Gli investimenti nel settore dell’energia richiedono tempo per dare risultati. Il documento “Energy Roadmap 2050” esplora le differenti modalità di decarbonizzazione dell’energia europea, come sostegno alle misure da attuare e agli investimenti di lungo termine.
La relazione “Impact Assessment” [13] pubblicata a complemento del documento “Energy Roadmap 2050” descrive sette diversi scenari di crescita energetica in Unione Europea al 2050, elaborati su modello PRIMES. Cinque scenari sono elaborati assumendo una decarbonizzazione dell’energia europea, come sostegno alle misure da attuare e agli investimenti di lungo termine.
La relazione “Impact Assessment” [13] pubblicata a complemento del documento “Energy Roadmap 2050” descrive sette diversi scenari di crescita energetica in Unione Europea al 2050, elaborati su modello PRIMES. Cinque scenari sono elaborati assumendo una rgli stessi criteri demografici e macroeconomici (settoriali), che prevedono una transizione dall’attuale fase di elevati costi operativi verso una fase di elevati costi di investimento, e si differenziano per la diversa combinazione delle strategie di decarbonizzazione.
1) Scenario di Riferimento (Reference Scenario): è basato sulle tendenze attuali e sulle previsioni di crescita economica a lungo termine. Considera le politiche comunitarie implementate fino al 2010 , compresa la strategia “20-20-20”;
2) Scenario di Corrente Azione Politica (Current Policy Initatives): è basato sull’estensione dello scenario di riferimento per includere le strategie adottate o proposte a complemento della
strategia “20-20-20” e oltre il 2020;
3) Scenario di Efficienza Energetica (Energy Efficiency Scenario): è basato su una applicazione spinta delle strategie di efficienza energetica in tutti i settori correlati all’energia, e su una riduzione consistente del consumo di energia primaria;
4) Scenario di Tecnologie di Fornitura
Diversificate (Diversified Supply Technologies): è basato sull’ipotesi che la competizione tra fonti energetiche avvenga tramite regole di mercato, senza misure di supporto all’efficienza energetica o alle fonti rinnovabili;
5) Scenario RES Elevate (High RES): è basato sull’ipotesi di una elevata penetrazione delle fonti rinnovabili in tutti i settori correlati all’energia. Nella produzione elettrica la potenza installata dovrebbe raggiungere 1.900 GW (otto volte
superiore all’attuale);
6) Scenario di Ritardo nella CCS (Delayed CCS): è basato sull’ipotesi di applicazione limitata della CCS, dovuta a problemi di trasporto e stoccaggio, e di ricorso diffuso alla fonte nucleare;
7) Scenario di Nucleare Limitato (Low Nuclear): è basato sull’ipotesi di ricorso limitato alla fonte nucleare, dovuto a problemi di percezione del rischio e di gestione dei residui, e di applicazione diffusa della CCS.
La domanda di energia finale si mantiene stabile negli scenari di Riferimento e di Corrente Azione Politica, e si riduce significativamente negli scenari di decarbonizzazione.
Lo scenario “Energy efficiency” prevede rispetto allo scenario di Riferimento una riduzione del 14% al 2030 e del 40% al 2050. Rispetto allo stesso scenario, gli scenari alternativi prevedono una riduzione di almeno 8% al 2030 e almeno 34% al 2050. In questi scenari il vettore elettrico diviene il principale vettore di alimentazione degli usi finali dell’energia. Il raggiungimento di una elevata riduzione del tenore di carbonio nel settore dell’energia è legato alla decarbonizzazione della produzione elettrica.Secondo lo scenario “Energy efficiency” per i settori residenziale e dei servizi la riduzione di domanda di energia finale è rispettivamente -47% e -44%, a fronte di una riduzione complessiva di -36%.
Lo scenario “Energy efficiency” prevede per il settore residenziale una riduzione degli usi finali di energia complessivi del 20% al 2030 e del 43% al 2050 rispetto allo scenario di Riferimento, e per il settore dei servizi una riduzione del 25% al 2030 e del 53% al 2050.
Secondo la relazione “Impact Assessment” il raggiungimento della decarbonizzazione richiede una decisa riduzione dell’intensità energetica dell’economia europea, misurata come energia per unità di Gross Domestic Product (GDP), da conseguire tramite efficienza energetica, e dell’intensità di carbonio, misurata come emissioni per unità di energia, da conseguire tramite fonti rinnovabili, fonte nucleare, e CCS. Gli scenari di decarbonizzazione prevedono al 2050 una riduzione dell’intensità energetica del 73–76% e una riduzione dell’intensità di carbonio del 76–78% rispetto al 1990.
La scomposizione per vettore degli usi finali di energia complessivi mostra che gli scenari sono fortemente differenziati per il livello di fuel switching da petrolio e gas a vettore elettrico e fonti rinnovabili. In Figura 14 sono indicati i livelli minimi e massimi previsti al 2030 e al 2050 per ciascun vettore.

Nello scenario di Riferimento il petrolio presenta al 2050 una riduzione del 16–17% rispetto al 2005, e il gas del 31–33%. In questo scenario i combustibili fossili continuano a svolgere un ruolo di primo piano, alimentando più della metà degli usi finali di energia complessivi, mentre l’elettrificazione e la penetrazione delle fonti rinnovabili si sviluppano con tasso di crescita modesto. Il vettore elettrico presenta al 2050 un aumento del 44–46% rispetto al 2005, e le fonti rinnovabili del 84–92%. Negli scenari di decarbonizzazione il petrolio presenta al 2050 una riduzione del 63–65% rispetto al 2005, e il gas del 48–51%. In questi scenari i combustibili fossili passano a svolgere un ruolo di secondo piano, alimentando meno di un terzo di usi finali di energia complessivi, mentre l’elettrificazione e la penetrazione delle fonti rinnovabili si sviluppano con tasso di crescita elevato. Il vettore elettrico presenta al 2050 un aumento del 72–92% rispetto al 2005, e le fonti rinnovabili del 386–512%.
4.1 – fonti rinnovabili in “Energy roadmap 2050 ”
Le fonti rinnovabili svolgono un ruolo di primo piano in Energy Roadmap 2050, costituendo una delle quattro strategie di decarbonizzazione. La penetrazione delle fonti rinnovabili è significativa in tutti gli scenari.

In relazione ai soli usi finali di energia per riscaldamento e raffrescamento, la quota alimentata da fonti rinnovabili, sia da generazione distribuita che da teleriscaldamento e teleraffrescamento, dovrebbe aumentare dal livello del 20% al 2020 al livello del 25% al 2050 nello scenario di Riferimento, del 55% nello scenario “High RES” e del 45% negli altri scenari di decarbonizzazione.
4.2 Usi finali termici e elettrici in “Energy roadmap 2050”
La domanda di energia finale termica nel settore residenziale e nel settore dei servizi è prevista ridursi.
La domanda di energia finale elettrica aumenta sul periodo 2005-2050 in tutti gli scenari per tutti i settori, eccetto il settore dei servizi, in misura più accentuata nello scenario di Riferimento e meno accentuata nello scenario “Energy efficiency”, dovuto all’effetto di fuel-switching da combustibili fossili a vettore elettrico in alimentazione dell’uso per riscaldamento e all’espansione dell’uso per apparecchi. Nel settore residenziale prevale l’effetto di aumento della domanda, mentre nel settore dei servizi prevale l’effetto di aumento dell’efficienza energetica.
CONCLUSIONI
L’analisi svolta mostra che, dal punto di vista della ripartizione per macrosettore e per servizio, l’assetto degli usi finali di energia in Unione Europea si è mantenuto stabile sul periodo 2000-2010. Dal punto di vista della ripartizione per vettore mostra inoltre sullo stesso periodo un evidente effetto di fuel-switching da petrolio e carbone a gas e una parallela progressiva elettrificazione delle utenze. La penetrazione delle fonti rinnovabili si è invece mossa con tasso di crescita annuo modesto.
L’Unione Europea è impegnata a ridurre il livello di emissioni di gas a effetto serra al 2050 del 80-95% rispetto al livello al 1990. Le misure attualmente in atto in relazione agli obiettivi “2020-20” sono ambiziose ma non sufficienti per la decarbonizzazione dell’energia europea, in quanto consentono di raggiungere al 2050 una riduzione del livello di emissioni del 40% rispetto al livello al 1990. Come prospettato dagli scenari di decarbonizzazione presentati nei documenti di “Impact Assessment” sviluppati a supporto della strategia “Energy Roadmap 2050”, si rende necessaria una drastica modifica della gestione dell’energia, puntando su: efficienza energetica, fonti rinnovabili, fonte nucleare, Carbon Capture and Storage. Questa drastica modificazione va ad incidere anche sull’assetto degli usi finali dell’energia che, a fronte di una significativa riduzione in valore assoluto, dovrebbero essere alimentati prevalentemente tramite vettore elettrico e prevalentemente tramite fonti energetiche rinnovabili.La riduzione della domanda finale di energia costituisce, assieme al fuel-switching da fonti fossili a fonti rinnovabili, uno dei principali strumenti a disposizione dell’Unione Europea per influire sul mercato globale dell’energia e per garantire la sicurezza di approvvigionamento sul medio e lungo termine. Nei settori residenziale/servizi è prevista una riduzione della domanda finale termica e un aumento della domanda finale elettrica. La progressiva elettrificazione delle utenze è in linea con le tendenze di aumento dei servizi “elettrici”, raffrescamento e apparecchi, che interessa particolarmente l’area mediterranea. E’ in linea inoltre con la necessità di incrementare la quota di consumo finale lordo di energia coperto tramite fonti rinnovabili, oltre il 20% stabilito al 2020 fino al 50% prospettato al 2050, considerando che lato produzione la disponibilità sarà estesa in prevalenza attraverso solare fotovoltaico e eolico onshore/offshore.

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