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Le nuove frontiere delle pavimentazioni stradali

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Le principali innovazioni a livello di conglomerato bituminoso per le pavimentazioni stradali: cosa c’è oltre l’asfalto al grafene.

La tecnologia nella costruzione delle strade si è notevolmente evoluta in questi ultimi anni. Facendo riferimento alle pavimentazioni stradali si può affermare che oggi essa assolve ad un complesso di prestazioni che vanno ben oltre la funzione classica del garantire l’aderenza.

Conglomerati bituminosi tiepidi

Le tecnologie “a tiepido” con bitume ad alta lavorabilità si applicano a qualsiasi tipo di conglomerato bituminoso, senza bisogno di modificare l’impianto di produzione. Per la realizzazione delle pavimentazioni stradali, si tratta di confezionare il conglomerato bituminoso prodotto a temperature ribassate a circa 130°C.

Conglomerati bituminosi ad alto modulo

La definizione “ad alto modulo” deriva dalle caratteristiche meccaniche, che evidenziano valori nettamente superiori rispetto a quelli dei conglomerati tradizionali.
Infatti vengono utilizzati bitumi modificati, ovvero dei bitumi tradizionali additivati con particolati polimeri, che elevano la temperatura di rammollimento e diminuiscono la temperatura di rottura.

Conglomerati bituminosi fibrorinforzati

La manutenzione ed il rifacimento di pavimentazioni stradali ammalorate costituisce oggi il maggiore impegno tecnico ed economico nel campo stradale. La semplice posa di un nuovo strato di usura, come generalmente si è fatto fino ad oggi, risolve il problema per un limitato periodo di tempo in conseguenza di difetti strutturali di portanza, di propagazione delle rotture a fatica e di fessurazioni provenienti dagli strati sottostanti.
Per prolungare la vita utile della pavimentazione, si utilizzano conglomerati bituminosi con fibre di materiali sintetici ad alta tenacità.

Conglomerati bituminosi drenati e fonoassorbenti

Si tratta di conglomerati che permettono lo scolo delle acque in profondità, assicurando l’aderenza anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli. Infatti, per la loro struttura granulometrica aperta, costituita principalmente da pezzatura grossa, l’acqua di pioggia non scorre sulla superficie stradale, ma penetra in profondità e viene allontanata attraverso i vuoti all’interno del conglomerato. In questo modo si assicura la sicurezza della circolazione in quanto la superficie stradale è bagnata, ma non è sede di scorrimento di acqua.

Conglomerati bituminosi con PFU

Il problema ambientale ha imposto l’utilizzo di materiali di scarto altrimenti destinati a rifiuto. Uno dei prodotti di scarto disponibile in grande quantità che si utilizza nelle pavimentazioni è il granulato di gomma proveniente dagli PFU (pneumatici fuori uso). L’impiego di questo materiale è notevolmente interessante non solo per il fattore ambientale, ma anche perché si ottengono conglomerati bituminosi con notevoli vantaggi prestazionali in termini di resistenza meccanica, sicurezza della circolazione, impatto ambientale e costi.

Conglomerati bituminosi fotocatalitici

La fotocatalisi è il fenomeno naturale in cui una sostanza attraverso l’azione della luce modifica la velocità di una reazione chimica. Il processo chimico che sta alla base è infatti un’ossidazione che si avvia grazie all’azione combinata della luce e dell’aria. I due elementi (luce ed aria), a contatto con il rivestimento delle superfici, favoriscono infatti l’attivazione della reazione e la conseguente decomposizione delle sostanze inquinanti.

Conglomerati bituminosi colorati

In particolare nelle città le pavimentazioni costituiscono un elemento di arredo e, in contemporanea, devono fornire la capacità portante per sopportare i carichi da traffico.

 

Per dettagli: https://www.teknoring.com/guide/guide-ingegneria/le-nuove-frontiere-delle-pavimentazioni-stradali/

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