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Produzione digitale del progetto di un ponte

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Un caso studio BIM-based: L’importanza del BIM nella gestione del ciclo di vita di una infrastruttura.

In Italia il D.M. n. 560/2017 rende obbligatorio dal 1° gennaio 2019 l’utilizzo di metodi digitali per gli appalti per lavori complessi di valore maggiore di 100 milioni di euro. Risulta pertanto chiaro come le opere infrastrutturali (tratti stradali, ponti, viadotti, tratti ferroviari, gallerie) rispondono al doppio criterio di lavoro complesso – come da art. 3 del Decreto Legislativo 50/2016 – e di soglia economica.
L’analisi dello stato dell’arte ha evidenziato come il concetto di BIM, in correlazione con le tecnologie già in essere per la gestione dell’infrastruttura, possa aiutare a rendere più affidabili, sostenibili e sicure le prestazioni dell’opera infrastrutturale. In relazione all’applicazione del BIM nell’industria delle costruzioni, qualora venisse applicato un modello informativo all’opera si andrebbero infatti a ridurre i costi e i rischi durante la manutenzione.

L’uso della metodologia BIM tuttavia dimostra come questi vantaggi si abbiano quando essa è applicata a livello di filiera – progettuale, realizzativa, manutentiva – mentre diminuiscono quando siano solo alcuni operatori del processo ad utilizzarlo. È d’altra parte evidente come gli appalti di costruzione e gestione delle infrastrutture siano di carattere pubblico, delineando pertanto una strada più agevole rispetto alla dispersione delle responsabilità e degli incarichi dell’edilizia.

Nell’ambito della progettazione di ponti e viadotti si tratta quindi di forzare la collaborazione, all’interno della didattica, delle tesi di laurea e dei progetti di ricerca, adeguando i sistemi di modellazione BIM alle logiche di progettazione e realizzazione di un’infrastruttura – si pensi ad esempio alla delicata produzione di un modello digitale strutturale agli elementi finiti.

Un caso applicativo del BIM per un ponte

La gestione dell’intero ciclo di vita dei ponti, oltre ad essere un tema attuale, è uno degli argomenti più dibattuti dalla bibliografia, poiché il BIM può supportare efficacemente la gestione completa, dalla progettazione alla demolizione passando per la gestione delle risorse e delle fasi costruttive in cantiere fino al monitoraggio strutturale. Il BIM, infatti, aiuta a fornire un database completo che può essere utilizzato durante l’intero ciclo di vita del ponte; ovvero che, i dati, raccolti e archiviati durante le fasi di progettazione e costruzione, possono essere efficacemente utilizzati durante la fase di funzionamento e manutenzione. Inoltre, grazie all’organizzazione e la gestione del flusso di dati, è un sistema che garantisce collaborazione e interoperabilità.

In Italia, come analizzato nella bibliografia, si ritiene che i BIM-uses per i ponti riguardino principalmente l’attività di facility management, ovvero l’insieme delle attività necessarie, relative alla gestione e manutenzione durante tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura, e l’analisi strutturale. Quest’ultima presenta problematiche che derivano dalla complessità e variabilità del passaggio informativo tra gli oggetti del modello solido e lo schema strutturale del modello analitico per cui nasce la necessità di usare classi specifiche per i ponti alle quali associare dei metodi per l’esportazione del relativo modello analitico.
Tuttavia, per riuscire a definire al meglio le strategie di modellazione più opportune è necessario definire come dovrebbe essere strutturato un ponte e quali sono le sue componenti.

 

Per dettagli: https://www.ingenio-web.it/25342-produzione-digitale-del-progetto-di-un-ponte-un-caso-studio-bim-based

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