Circular Living è il progetto di una grande azienda multinazionale a favore dell’economia circolare. Una rivoluzione nell’industria dell’arredamento e un passo audace, per non dire rischioso, considerando che gli esperimenti su questo modello di economia alternativa sono ancora in fase embrionale nel resto del mondo e solo su piccola scala; in aggiunta nessun altro competitor o grande azienda sta anche lontanamente pensando di investire in questa direzione.
COSA E’ L’ECONOMIA CIRCOLARE: si contrappone al modello dominante dell’economia lineare secondo cui un prodotto nasce, vive (per lo più qualche minuto o qualche anno al massimo) e poi muore e viene rimpiazzato da uno nuovo di zecca. L’economia circolare crea un circolo virtuoso in cui si minimizzano o annullano del tutto gli scarti e le risorse iniziali vengono recuperate e valorizzate.
Il sistema lineare, fondamento del capitalismo liberale, ha dominato l’ultimo secolo e rimane ancora oggi il modello di crescita principale, e per quanto economisti e sociologi ne denuncino da tempo il decadimento, l’insostenibilità sociale e ambientale e l’inevitabile sconfitta, nessun modello alternativo è finora emerso.
Per quanto l’economia lineare ci stia conducendo verso il peggior disastro ambientale, resta ancora attraente sia per i produttori che per i consumatori. Questo perché è veloce, economico e conveniente, è in linea con i ritmi frenetici della vita moderna e soprattutto ci de-responsabilizza totalmente da qualsiasi conseguenza. Le grandi compagnie devono produrre e ricavare ghiotti profitti e i consumatori devono semplicemente consumare senza porsi alcuna domanda su come quella forchetta di plastica sia stata prodotta, da chi, dove, come la materia prima sia stata ricavata e processata e cosa succederà a quella forchetta dopo che verrà utilizzata per una sola volta e poi buttata. I consumatori vedono solo una parte di questo processo e ignorano completamente il resto, in parte per egoismo, in parte perché le aziende sono molto abili a distogliere l’attenzione.
I tempi stanno fortunatamente cambiando e sempre più consumatori e produttori, si rendono conto della responsabilità delle proprie scelte e di come queste abbiano effetti globali devastanti, ma che se canalizzati nella giusta direzione possono portare a un futuro sostenibile e prospero per tutti.
In altre parole l’economia circolare non è semplicemente una moda passeggera, ma una necessità, per assicurare il futuro del pianeta e del nostro stile di vita, nonché per lo sviluppo economico di aziende e nazioni.
La crescita come la intendiamo oggi (una linea retta, che tende inarrestabilmente all’infinito) sta diventando sempre più difficile da raggiungere a causa del calo degli incrementi di produttività, della saturazione del mercato e del degrado ecologico. Se le tendenze attuali continuano, non ci potrà essere alcuna crescita nel prossimo futuro. In questo momento la risposta è cercare di alimentare la crescita emettendo più debito, sminuzzando le normative ambientali, prolungando l’orario di lavoro e riducendo le protezioni sociali. Questa ricerca aggressiva della crescita a tutti i costi divide la società, crea instabilità economica e mina la sopravvivenza stessa della nostra specie.